giovedì 3 gennaio 2013

Qualità della vita nelle Province italiane. Lecce è tra le prime del Sud Italia.

Peggiora la qualità della vita nelle province italiane: a registrarlo è il quattordicesimo Rapporto sulla Qualità della vita in Italia 2012, realizzato da ItaliaOggi con l’università La Sapienza di Roma. E dunque, dopo la netta caduta registrata già lo scorso anno, nel 2012 sono 42 le province nelle quali la qualità della vita è risultata buona o accettabile, contro le 45 della passata edizione. Con il Rapporto 2012 si registra il peggior risultato dalla prima edizione dell’indagine: salgono a 61 le province nelle quali la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente.

Il peggioramento nei livelli di qualità della vita si registra in particolare nelle province dell’Italia meridionale e insulare ma è marcato l’arretramento anche nell’Italia centrale. Ai primi due posti si confermano le province di Trento e Bolzano, quelle in cui si vive meglio. Agli ultimi posti Messina (quart’ultima), Crotone (terz’ultima), Napoli (penultima) ed ultima, a sorpresa, Imperia.

Mentre sostanzialmente tiene la qualità della vita nei grandi centri urbani del nord, Roma cede posizioni e scende di ben 11 posizioni, piazzandosi al 62mo posto. Il peggioramento investe non solo l’area meridionale e insulare (tendenza già rilevata gli anni scorsi) ma anche quella centrale. E così si posizionano in coda Imperia, scivolata dal 98 posto, Napoli, salda in coda, e Crotone, lo scorso anno 92. Tra i grandi centri, Torino sale di una posizione, alla 46; Milano recupera 7 posti, dal 46 al 39. La tendenza, secondo lo studio, che si consolida nell’ultimo quinquennio, vede un Nordovest vulnerabile, mentre Sud e Isole confermano problemi strutturali.

Il livello medio di qualità della vita è insufficiente e non accenna a migliorare nelle regioni del sud e se tre anni fa era stato individuato un gruppo di province in cui la qualità della vita risultava superiore a quella prevalente nelle altre province dell’Italia meridionale e insulare, oggi questo nucleo, che andava dal litorale adriatico meridionale alle province ioniche fino a estendersi su un breve tratto del litorale tirrenico, si è dissolto: resistono solo le province della Basilicata.

Fonte: La Stampa

1 commento:

Unknown ha detto...

Segnalo il seguente, spiacevole caso di scientific misconduct da parte di un docente della vostra Università. circa i risultati di un'importante missione scientifica USA. Con preghiera di massima diffusione. Grazie.

Leggere il commento dei moderatori di ArXiv.

http://arxiv.org/abs/0712.3934

Esso è stato aggiornato a non prima del Maggio 2011, quindi è abbastanza recente